Papilionea

PAPILIONEA

I cartellini nel mondo del collezionismo

I cartellini, talvolta chiamati erroneamente targhette, rappresentano quell’elemento fondamentale di una collezione che possa definirsi veramente seria. Un qualsiasi esemplare che ne sia privo, anche se rarissimo e bellissimo, non ha alcun valore scientifico.

Un esempio di cartellino prestampato con 1 colonna per il legit e 5 righe per località, altitudine e data di raccolta.

Un comprensibile rigore scientifico vuole che un qualsiasi oggetto di collezione sia catalogato con il luogo esatto di provenienza e con le relative notizie essenziali. Sicché ogni esemplare deve essere accompagnato da uno o più cartellini di carta o cartoncino, solitamente di forma rettangolare, con su scritte tutte le notizie utili a collocare il materiale in determinati luoghi e lassi di tempo.

Quando si deve studiare un esemplare risulta infatti necessario sapere dove è stato raccolto, quando è stato raccolto, e chi l’ha raccolto. Quindi, di base, i dati fondamentali che deve contenere un cartellino sono 3:

  • località: viene indicata trascrivendo i nomi di enti territoriali, centri abitati, elementi naturali riconoscibili come valli, monti e sentieri. Tali informazioni di solito sono riportate in ordine decrescente in termini di ampiezza (es. stato, regione, comune…).
  • data: qualsiasi esemplare raccolto deve essere riconducibile ad un determinato periodo temporale, grazie all’indicazione del giorno, del mese e dell’anno. A volte il dato relativo al giorno è considerato come facoltativo da alcuni autori; fondamentali restano comunque il mese e l’anno.
  • legit: è una parola latina, abbreviata spesso come leg., usata per indicare chi ha raccolto di mano propria l’esemplare. Ciò significa che, per esempio, il signor Alessandro Rossi ha raccolto sul campo quell’esemplare.

I cartellini possono contenere dati aggiuntivi che costituiscono un ulteriore arricchimento di informazioni:

  • altitudine: sempre espressa in metri, rientra nella categoria dei dati facoltativi, anche se la sua presenza non è da sottovalutare. Nell’ambito dello studio delle farfalle e delle falene l’altitudine costituisce un dato importante, in quanto le specie tendono a volare entro certe fasce altitudinali più o meno definite. L’altitudine è indicata con un numero seguito dalla sigla m, simbolo relativo all’unità dei metri.
  • coordinate geografiche: questa è una informazione supplementare rispetto alla località, inserita nel caso si voglia identificare il punto di cattura in maniera precisa e univoca. Le coordinate sono molto utili nel caso si voglia indicare un punto preciso all’interno di un’area molto vasta, priva di elementi di riferimento utili alla definizione del luogo preciso.

Il cartellino può anche contenere diciture che fanno riferimento al fatto che un certo esemplare può essere stato raccolto in natura e successivamente allevato in ambiente controllato.

  • ex ovo: significa che l’esemplare è stato allevato a partire dallo stadio di uovo.
  • ex larva: significa che l’esemplare è stato allevato a partire dallo stadio di larva (bruco)
  • ex pupa: significa che l’esemplare è stato allevato a partire dallo stadio di pupa (crisalide).

Cartellino con dati scritti tutti con lettere maiuscole.

Tra i vari collezionisti si può riscontrare una gran varietà di formati e stili: si passa dal semplice rettangolino di carta con scritte minuscole a mano, al rettangolo con elegante bordatura nera, coi dati stampati. C’è però una costante; di norma il cartellino ideale non deve essere né troppo grande né troppo piccolo. Inoltre, in teoria, i cartellini non dovrebbero mai superare l’apertura alare degli esemplari su cui sono spillati, ad eccezione dei Microlepidotteri.

In questo tipo di cartellino la data circoscrive un periodo temporale che va dal 27 maggio al 19 giugno del 2011.

Come abbiamo potuto vedere grazie ai cartellini ciascun esemplare può essere collocato in un determinato luogo e periodo di tempo. Questo ha un’importanza fondamentale in ambito scientifico. Anche se può sembrare scontato, è bene che tutti i dati siano scritti sul lato rivolto verso l’esemplare e non viceversa. Se voglio leggere dei dati di un esemplare perché dovrei aprire la scatola, prendere l’esemplare, girarlo per leggere il dato, per poi rimetterlo a posto? Tenendo ben presente che, ogni volta che apriamo una scatola si espongono gli esemplari all’aria aperta, un elemento di rischio per la conservazione. Risulta più logico scrivere i dati solo su un lato, per poterlo consultare semplicemente inclinando la scatola.

Cartellino scritto a penna, senza data e senza legit.

A questa Caligo è associato un cartellino con la stessa località, ma qui è indicata anche la data.

Nel mondo della compravendita di farfalle da collezione capita troppo spesso di imbattersi in esemplari privi di cartellini e, di conseguenza, privi anche di valore scientifico. Ad esempio: una Morpho didius femmina venduta ad un prezzo di 50 euro, senza cartellino, è una palese esagerazione. In realtà, quell’esemplare tanto bello e ben preparato, ne varrebbe almeno la metà, oppure 0. Non sarebbe un male che tra i venditori, anche amatoriali e non esperti, si diffondesse la cultura di mettere i cartellini ai propri esemplari, anche fosse solo un foglietto di carta con luogo e data di raccolta.

La scelta di comprare un esemplare con cartellino o meno è a discrezione del collezionista. Come è a discrezione di colui che raccoglie utilizzarli o meno. Nel caso vi sia possibilità di scelta consiglio sempre di acquistare esemplari con relativi dati di raccolta: ciò fornisce un’indiscutibile valenza scientifica alla propria collezione.

Qui è chiaramente indicato il nome della specie: Podotricha telesiphe, farfalla simile alle Heliconius.

Le informazioni di carattere tassonomico di solito non vanno inserite nel cartellino dei dati di raccolta perché il genere, così come la specie, possono essere suscettibili di cambiamento a seconda degli studi di carattere tassonomico. La data e il luogo della cattura restano informazioni immutabili.

In conclusione vorrei ringraziare Enrico Gallo e Luigi Cassulo per l’attenta lettura di questo articolo.