Papilionea

PAPILIONEA

Catalogo dei Lepidotteri d'Italia

Note

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  • Eriocraniidae: Heath & Karsholt (1996).
  • Hepialidae: Nielsen et al. (2000); Kallies & Farino (2018).
  • Micropterigidae: Zeller-Lukashort & Huemer (2015).
  • Micropterix jacobella: la specie è distribuita in Marocco e Tunisia (Heath 1986); era considerata dubbia per l’Italia a seguito di una vecchia citazione relativa alla Sicilia (Mariani 1938; Karsholt et al. 1995); tale specie è esclusa dalle checklist europee a seguito di Karsholt & Razowski (1996).
  • Micropterix mansuetella: Zeller-Lukashort et al. (2007) affermano quanto segue: “The records from Italy (Heath 1996; Hartig 1964) respectively seem to be doubtful […]”; la specie è pertanto considerata dubbia da de Jong et al. (2014); nell’elenco dei Micropterigidi pubblicato sul sito Lepiforum e. V. la specie risulta confermata per l’Italia peninsulare (lepiforum.de: ultima modifica il 12 settembre 2020); in attesa di eventuali smentite e/o conferme riteniamo opportuno mantenere lo stato di specie valida per la fauna italiana, seppur questa sia da intendersi come citata in senso generico.
  • Triodia adriatica: segnalata erroneamente per l’Italia da Karsholt & Razowski (1996) sulla base di citazioni per l’Istria; dubbia secondo de Jong et al. (2014).
  • Acrolepiinae: la famiglia degli Acrolepiidae è stata declassata a rango di sottofamiglia (Pohl et al. 2018), ma le specie restano elencate come in Gaedike (1996b).
  • Adelidae: Wojtusiak (1996a).
  • Argyresthiidae: Agassiz & Friese (1996a).
  • Bedelliidae: Baraniak (1996b).
  • Bucculatricidae: in letteratura è possibile reperire liste che elencano, in ordine sistematico, parte delle specie presenti in Italia (Huemer & Tarmann 1993; Aarvik et al. 2016; Nel et al. 2019); in attesa di uno studio complessivo sulla filogenesi di questa famiglia ci atteniamo a Baraniak (1996a) che elenca i taxa in ordine alfabetico.
  • Bucculatrix bicolorella: citata per genericamente per la fauna italiana (Baraniak 1996a; de Jong et al. 2014), e più specificatamente per la parte meridionale (Minelli et al. 1995); Erwin Rennwald su Lepiforum e. V. (https://lepiforum.org/wiki/page/Bucculatrix_bicolorella – acc. 03/10/2022) ne mette in dubbio la presenza per l’Italia peninsulare; il fatto che una specie sia descritta di Tunisia non significa automaticamente che la citazione relativa all’Italia sia da ritenersi a priori una sciocchezza.
  • Carposinidae: Diakonoff (1996b).
  • Choreutidae: Diakonoff (1996a).
  • Coptodisca juglandiella: dubbia per l’Italia (Bernardo et al. 2015).
  • Crinopteryginae: da considerare come sottofamiglia a seguito di Heppner (2004) e de Jong et al. (2014).
  • Dahlica adriatica: citata genericamente per l’Italia continentale (sensu Fauna Europea) da de Jong et al. (2014); il dato a supporto della presenza in Italia appare ingiustificato secondo Weidlich (2012).
  • Dahlica mannii: secondo Weidlich (2005) la citazione è dovuta a confusione con altre specie.
  • Douglasiidae: Gaedike (1996a).
  • Dryadaulidae: Gaedike et al. (2015); la sottofamiglia delle Dryadaulinae, precedentemente inclusa nella famiglia dei Tineidae, è elevata a rango di famiglia a seguito di Regier et al. (2014).
  • Epermeniidae: Gaedike (1996c), con aggiornamenti basati su Budashkin & Gaedike (2005).
  • Epichnopterix: Bertaccini & Hausmann (2019).
  • Eriocottidae: Wojtusiak (1996d).
  • Eriocottis nicolaeella: citata per la Calabria (Parenti & Varalda 2000); tale specie era nota solamente per la Spagna e la Francia (Wojtusiak 1996d; de Jong et al. 2014).
  • Eudarcia aureliani: citata genericamente per l’Italia continentale (sensu Fauna Europea) da de Jong et al. (2014); fino a prova contraria la specie è presente solamente in Romania (Petersen 1996; Lepiforum e. V. – https://lepiforum.org/wiki/page/Eudarcia_aureliani).
  • Glyphipterigidae: Diakonoff & Friese (1996).
  • Glyphipterix nicaeella: citata genericamente da Diakonoff (Balletto et al. 1995).
  • Glyphipterix schoenicolella: citata senza indicazione di macrolocalità (Balletto et al. 1995); esclusa per la fauna italiana da Diakonoff & Friese (1996).
  • Gracillariidae: la sistematica di Buszko (1996a) è stata adattata in accordo con l’ultima versione della checklist dei Gracillaridi pubblicata sul sito Lepiforum e. V. (https://lepiforum.org/wiki/taxonomy/Gracillarioidea/Gracillariidae?regions – acc. 03/10/2022).
  • Heliodinidae: Razowski (1996b).
  • Heliozelidae: van Nieukerken et al. (2018).
  • Incurvaria vetulella: la presenza in Italia è da confermare (Huemer 1993; de Jong et al. 2014).
  • Kessleria: Huemer & Mutanen (2015).
  • Kessleria inexpectata: citata nella pagina delle la specie ([Flamigni] C. di Wiki. 2009-2021, Alpi Marittime); risulta presente solamente in Francia (de Jong et al. 2014).
  • Lyonetiidae: Baraniak (1996c).
  • Meessiidae: Gaedike et al. (2015); precedentemente come sottofamiglia dei Tineidae, è elevate a rango si famiglia a seguito di Regier et al. (2014).
  • Millieriidae: elevata a grado di famiglia da Rota & Kristensen (2011).
  • Nemophora: Kozlov (2014).
  • Nemophora mollella: la presenza in Italia è dubbia secondo de Jong et al. (2014).
  • Nepticulidae: van Nieukerken et al. (2016).
  • Opostegidae: van Nieukerken et al. (2016).
  • Paraswammerdamia conspersella: la citazione generica per il Nord Italia non è considerata da de Jong et al. (2014); sul GBIF (https://www.gbif.org/species/4525420 – acc 03/10/2022) non è citato nessun dato relativo all’Europa meridionale; per il momento la citiamo come dubbia.
  • Phyllonorycter cerisolella: i pochi dati relativi alla Sardegna sono considerati dubbi da Triberti (2007).
  • Plutellidae: Agassiz & Friese (1996b).
  • Praydidae: Agassiz & Friese (1996a), come famiglia a seguito di Sohn et al. (2013).
  • Prodoxidae: Wojtusiak (1996b).
  • Proutia reticulatella: le citazioni per il territorio italiano probabilmente sono da imputare a confusione con la congenere P. comitella (Arnscheid & Weidlich 2017).
  • Psychidae: Arnscheid & Weidlich (2017).
  • Psychidea nudella: considerata dubbia per l’Italia a seguito di poche e vecchie citazioni relative all’arco alpino (Hellmann & Parenzan 2010).
  • Roeslerstammiidae: van Nieukerken & Karsholt (2006).
  • Schreckensteiniidae: Buszko (1996c).
  • Scythropiidae: Agassiz & Friese (1996a); da considerare come famiglia a seguito di Sohn et al. (2013).
  • Tineidae: Gaedike et al. (2015) e Gaedike (2019).
  • Tischeriidae: Karsholt (1996a).
  • Urodidae: Buszko (1996b).
  • Yponomeutidae: Agassiz & Friese (1996a).
  • Ypsolophidae: Agassiz et al. (1996).
  • Cochylini: Brown et al. (2019); Kovács & Kovács (2020).
  • Eucosma fulvana: considerata assente nel nostro paese da de Jong et al. (2014); lo stato di questa specie, considerata da alcuni come una forma ecologica di E. hohenwartiana, necessita di ulteriori studi (Haslberger & Segerer 2016).
  • Grapholita: precedentemente tutte nel genere Cydia.
  • Lobesia helichrysana: l’assenza per l’Italia secondo de Jong et al. (2014) non tiene conto delle citazioni certe di Trematerra (1995a) e Razowski (1996c); un esemplare ligure, recante il cartellino “Italia, Liguria / Capo di Noli / 23.V.1951 / J. Klimesch”, è figurato su Lepiforum (lepiforum.org).
  • Neocochylis: precedentemente tutte nel genere Cochylis.
  • Syricoris: precedentemente tutte nel genere Celypha.
  • Tortricidae: Razowski (2002; 2003).
  • Adscita dujardini: quella che un tempo era nota come A. albanica, nella parte di areale che va dalla Francia alla Slovenia, si è rivelata essere una specie a se stante (Efetov & Tarmann 2014).
  • Brachodes funebris: indicata come presente nel Nord Italia sulla base di una vetusta citazione di Mariani (Balletto et al. 1995).
  • Brachodidae: Heppner (1996).
  • Castniidae: de Moraes & Duarte (2014).
  • Chamaesphecia annellata: riportata come presente nel Nord e Sud Italia da Balletto et al. (1995); indicata come dubbia per il territorio italiano da alcuni autori (Parenzan & Porcelli 2006; de Jong et al. 2014); sul sito della GBIF (https://www.gbif.org/species/1941420) esistono dati riferibili al Veneto, e più precisamente alle località di Malcesine e San Vigilio Sul Garda (VR).
  • Chamaesphecia tenthrediniformis: dubbia per il Nord italia a causa di esemplari di incerta determinazione (Balletto et al. 1995); dubbia per Laštůvka & Spatenka (1996) e Parenzan & Porcelli (2006); dichiarata assente da de Jong et al. (2014).
  • Cossidae: sistematica secondo Yakovlev (2007; 2011).
  • Heterogynidae: Karsholt (1996c).
  • Limacodidae: specie elencate sulla base di Dabrowski (1996a), quindi suddivise in due sottofamiglie a seguito di Epstein et al. (1999) e Solovyev & Witt (2009).
  • Procridinae: Efetov & Tarmann (2012).
  • Pyropteron: sistematica come in Bartsch et al. (2021).
  • Pyropteron erodiiphaga: dubbia per la Sicilia (Bartsch et al. 2021).
  • Sesiidae: Laštůvka & Laštůvka (2001); Pühringer & Kallies (2004; 2017).
  • Somabrachyidae: Karsholt (1996b).
  • Stygioides colchica: la presenza di questa specie è considerata dubbia (de Jong et al. 2014).
  • Zygaena: Hofmann & Tremewan (1996; 2010; 2017).
  • Zygaenidae: assetto sistematico generale basato su Dabrowski (1996b) e Efetov et al. (2014).
  • Agrodiaetus: Eckweiler & Bozano (2016).
  • Apaturinae: Masui et al. (2011).
  • Argynnina: Tuzov & Bozano (2017).
  • Argynnis: De Moya et al. (2017).
  • Boloria: Tuzov & Bozano (2016).
  • Coenonympha arcania: Gallo & Bisi (2020).
  • Coenonymphina: Bozano (2002); Kodandaramaiah & Wahlberg (2009).
  • Colias: Verhulst (2000); Grieshuber & Lamas (2007).
  • Erebia euryale: Cupedo & Doorenweerd (2022).
  • Euchloe tagis: Manil et al. (2021).
  • Euphydryas aurinia: i taxoa provincialis e glaciegenita non sono considerati come buone specie secondo Wiemers et al. (2018).
  • Eumaeini: Weidenhofer et al. (2004; 2016).
  • Hesperiidae: Warren et al. (2009); Toussaint et al. (2018).
  • Hipparchia fagi: questione nomenclatoriale dei taxa alcyone/hermione risolta da Russell & Vane-Wright (2022).
  • Iphiclides: Coutsis & van Oorschot (2011).
  • Leptidea duponcheli: citata genericamente da Verity per la fauna italiana (Verity 1947); non risultano dati certi riferiti a rinvenimenti effettuati sul territorio italiano (Balletto et al. 2014); esiste un dato riferibile ad un esemplare conservato al Museo di Rotterdam raccolto a Lazise (VR) nel luglio 1976 (https://www.gbif.org/occurrence/2570247096, acc. 16/01/2022).
  • Leptidea morsei: citata nell’opera “Le Farfalle diurne d’Italia” (Verity 1947); tale specie per lungo tempo non era stata rivenuta sul territorio italiano (Balletto et al. 2014; de Jong et al. 2014); un esemplare maschio di seconda generazione è stato trovato da Paolo Palmi nei dintorni di Gorizia il 6 luglio 2019 (Balletto et al. 2021).
  • Limenitidini: Gallo & Della Bruna (2013).
  • Lycaena helle: citata per il Nord Italia dal 1798 fino agli inizi del ‘900; la mancanza di ulteriori dati e conferme rende molto probabile l’ipotesi che si sia estinta in un periodo successivo all’ultima segnalazione di Marchi avvenuta nel 1910 (Balletto et al. 2014).
  • Lycaeninae: Bozano & Weidenhofer (2001).
  • Lysandra coridon gennargenti: la popolazione del Gennargentu è descritta originariamente come sottospecie di coridon (Leigheb 1987); studi genetici effettuati da Marchi et al. (1996) ne confermano lo status tassonomico come sottospecie; Talavera et al. (2013b), senza considerare il contributo precedente di Marchi et al. (1996), evidenziano una situazione poco chiara che non giustifica a priori l’elevazione al rango di buona specie. Questa linea è seguita a ragione da Wiemers et al. (2018) e dagli autori del GBIF (https://www.gbif.org/species/8833657); altri autori continuano a considerarla come buona specie, in disaccordo con quanto detto pocanzi (Tsikolovets 2011; Balletto et al. 2014; Balletto et al. 2021).
  • Maniolina: Eckweiler & Bozano (2011).
  • Melanargia: Nazari et al. (2009).
  • Melitaea: van Oorschot & Coutsis (2014).
  • Melitaea ignasiti: citata per l’Nord-Est dell’Italia (van Oorschot & Coutsis 2014; Louboutin 2017); non vi è comune accordo sull’attuale posizione tassonomica di questo taxon, giacché è considerato talvolta come sottospecie di M. trivia o come buona specie.
  • Muschampia: Hinojosa et al. (2021).
  • Neptini: Bozano (2008).
  • Nymphalidae: Espeland et al. (2018).
  • Nymphalinae: Wahlberg et al. (2005); Wahlberg & Brower (2022).
  • Nymphalini: Bozano & Floriani (2012).
  • Papilio: Häuser et al. (2005).
  • Papilio saharae: citato per la Sicilia da Leraut (2016) e Cassar (2018); Coutsis et al. (2018) riscontrano che la presenza sull’isola non è supportata da prove significative, che vanno ricercate nella forma degli apparati genitali maschili e nella morgologia dello stadio larvale; Cassar et al. (2023) ne confermano definitivamente la presenza a Lampedusa con la descrizione di una nuova sottospecie, ben supportata dall’analisi di diversi esemplari (larve e adulti) raccolti in situ.
  • Papilionoidea: sistematica generale basata su Espeland et al. (2018).
  • Parargina: Bozano (1999).
  • Parnassiinae: Nazari et al. (2007).
  • Parnassius: Omoto et al. (2004).
  • Parnassius mnemosyne: a seguito di una attenta analisi del lavoro di Bolotov et al. (2021) i signori Martin Wiemers e Thomas Schmitt, del Senckenberg German Entomological Institute di Müncheberg, hanno riscontrato non poche inconsistenze relative alla metodologia con cui sono stati raccolti i dati a supporto alla revisione di status di P. nebrodensis (Rennwald, https://lepiforum.org/wiki/page/Parnassius_mnemosyne); tenendo conto di questo fatto riteniamo più opportuno per il momento seguire l’approccio di Tshikolovets (2011) che, nel suo lavoro sui Ropaloceri europei, afferma che gli oltre 150 taxa descritti in Europa rappresentano solo forme ecologiche ed individuali che vanno considerate come sinonimi della sottospecie nominotipica.
  • Parnassius phoebus: recenti studi in merito ad una intricata questione di attribuzione nomenclaturale riguardante il Parnassius phoebus di Fabricius (Hanus & Theye 2010; Korb 2018) hanno evidenziato come, la popolazione dell’Europa centrale, sia da attribuirsi ad una entità separata da identificarsi con il nome sacerdos; nonostante alcuni autori tendano a considerare questo taxon come specie buona, per il momento in via cautelativa, riteniamo opportuno considerare valida la scelta di considerare sacerdos come una sottospecie di phoebus (Balletto et al. 2014).
  • Phengaris rebeli: lo stato di questa specie è chiarito da Kudrna & Fric (2013) che, nel loro lavoro, evidenziano come il taxon rebeli non sia altro che una forma individuale di P. alcon.
  • Pieridae: Wahlberg et al. (2014), Bozano et al. (2016).
  • Plebejus abetonicus: non più considerata come specie valida da Wiemers et al. (2018).
  • Polyommatinae: Talavera et al. (2013a); Stradomsky (2016).
  • Quercusia: Koiwaya (2007).
  • Reverdinus: le analisi morfologiche effettuate da Coutsis & Benyamini (2021) suggeriscono un approccio più cauto rispetto alla recente revisione sul gruppo “Carcharodus” effettuata da Zhang et al. (2020). Alla luce di tali evidenze si ritiene opportuno considerare il genere Reverdinus a pieno titolo, ivi compresi i sottogeneri Reverdinus e Lavatheria.
  • Rhodocerini: la tribù Gonepterygini Verity, 1920 è posta sotto sinonimia (Bozano et al. 2016).
  • Riodinidae: Seraphim et al. (2018).
  • Satyrina: Sbordoni et al. (2018).
  • Satyrinae: Peña et al. (2006); Bozano et al. (2021).
  • Tarucus theophrastus: le antiche citazioni per la Calabria e la Sicilia non sono mai state confermate (Parenzan & Porcelli 2006); de Jong et al. (2014) la dichiarano assente nel nostro paese; per il momento la inseriamo come specie dubbia.
  • Theclini: Bozano & Weidenhofer (2007).
  • Autostichidae: Gozmany & Riedl (1996).
  • Batrachedridae: Koster & Sinev (2003).
  • Blastobasidae: Riedl (1996b).
  • Bryotropha basaltinella: non presente in Italia secondo de Jong et al. (2014).
  • Bryotropha tachyptilella: non presente in Italia secondo de Jong et al. (2014).
  • Carpatolechia: tutte le specie erano comprese nel genere Teleiodes Sattler, 1960.
  • Chimabachinae: Lvovsky (1996).
  • Coleophora fringillella: non è citata in Baldizzone (2019); presente in Italia secondo de Jong et al. (2014).
  • Coleophora grotenfelti: questa specie sostituisce la congenere C. bucovinella, che non appartiene alla fauna italiana (Tabell & Kosorín 2020; Baldizzone 2021).
  • Coleophora uliginosella: non è citata in Baldizzone (2019); risulta presente in Italia secondo de Jong et al. (2014).
  • Coleophoridae: Baldizzone (2019).
  • Cosmopterigidae: Riedl (1996d).
  • Depressariidae: Hannemann (1996).
  • Elachista cingillella: nota per il Nord e Sud (Minelli et al. 1995; Parenti 1996); dichiarata assente da de Jong et al. (2014).
  • Elachista regificella: dichiarata assente da de Jong et al. (2014).
  • Elachistidae: Parenti (1996).
  • Ethmiinae: Riedl (1996a).
  • Gelechiidae: Karsholt et al. (1996); Huemer & Karsholt (1999, 2010).
  • Lecithoceridae: Gozmany (1996).
  • Lypusidae: Razowski (1996a).
  • Momphidae: Koster & Sinev (2003).
  • Oecophoridae: Lvovsky & Riedl (1996).
  • Parametriotinae: Koster & Sinev (2003).
  • Pleurota metricella: dubbia per il Nord Italia (Minelli et al. 1995).
  • Pterolonchidae: Riedl (1996c).
  • Scrobipalpa dagmaris: un singolo esemplare del Gargano potrebbe essere ricondotto ad un errore di cartellinatura (Huemer & Karsholt 2010); dubbia per l’Italia secondo de Jong et al. (2014).
  • Scythrididae: Bengtsson (1997).
  • Scythris disparella: dubbia per la fauna italiana (de Jong et al., 2014).
  • Stathmopodidae: Koster & Sinev (2003).
  • Alucitidae: Buszko (1996d).
  • Pterophoridae: Bigot & Picard (1996); Gielis (2000).
  • Asarta alpicolella: la distribuzione di questa specie fa presumere che essa possa sconfinare anche sul territorio nazionale, e lo stesso Leraut (2014) afferma che sia necessario effettuare ulteriori ricerche per confermare o smentire la presenza in Italia; citata con dubbio nel Catalogo, in attesa di ulteriori ricerche.
  • Crambidae: Ganev (1996); Slamka (2006, 2008, 2013); Solis (2007); Nuss et al. (2003-2019).
  • Dolicharthria aetnaealis: è dubbia per l’Italia secondo de Jong et al. (2014).
  • Evergestis umbrosalis: dubbia per la Sardegna (Speidel & Ganev 1996; de Jong et al. 2014).
  • Hypochalcia hepaticella: lo status di questo taxon richiede dei chiarimenti; potrebbe trattarsi di un sinonimo di H. subrubiginella.
  • Loxostege scutalis: citata senza indicazione di macrolocalità (Minelli et al. 1995), risulta assente in Italia secondo de Jong et al. (2014).
  • Pyralidae: Leraut (2014).
  • Pyraloidea: Nuss et al. (2003–2019).
  • Thyrididae: Dabrowski (1996c).
  • Acronicta cinerea: la citazione per il Friuli-Venezia Giulia è da confermare secondo Parenzan & Porcelli (2006); la specie risulta assente in Italia stando alla cartina di distribuzione pubblicata da de Jong et al. (2014).
  • Arctiina: aggiornamento sistematico a seguito di Rönkä et al. (2016).
  • Arctiinae: sistematica delle tribù secondo Zahiri et al. (2011).
  • Bryophila galathea: questo taxon è stato citato per lungo tempo come sottospecie di petricolor, ma a seguito di Fibiger et al. (2009) è stata elevata a rango di buona specie.
  • Calophasia hamifera: non confermata per la Sicilia, Etna (Parenzan & Porcelli 2006).
  • Caradrina albina: le citazioni di C. albina sono probabilmente da riferirsi a C. montana. In attesa di ulteriori chiarimenti indichiamo la specie come dubbia per la fauna italiana.
  • Caradrina ingrata: il dato per la Sicilia è citato senza obiezioni di sorta da Parenzan & Porcelli (2006); Alberto Zilli in una discussione sul FEI (30/04/2012) afferma quanto segue: “Segnalata per la Sicilia, isola compatibile con l’areale generale della specie, non ne abbiamo visto esemplari. Presente anche nelle Alpi extra-italiane, prima o poi potrebbe essere reperita in qualche nostra località alpina”; per il momento è indicata come dubbia in attesa di ulteriori conferme.
  • Cimeliidae: la famiglia Axiidae Rebel, 1919 (superfamiglia Axioidea) è posta in sinonimia a seguito di Yen & Minet (2007).
  • Drepanidae: sistematica generale basata su Schintlmeister (1996h); le tribù sono tenute in considerazione alla luce dei lavori di Jiang et al. (2015) e Pohl et al. (2015).
  • Eilema: secondo gli studi morfologici e molecolari di Macià et al. (2022) le falene del genere Eilema sarebbero da splittare in più generi distinti, ossia Wittia (W. sororcula), Pseudokatha (P. rungsi), Collita (C. griseola), Katha (K. depressa), Nyea (N. lurideola), Indalia (I. marcida, I. uniola, I. lutarella, I. pygmaeola), Setema (S. cereola) e Manulea (M. palliatella, M. pseudocomplana, M. complana).
  • Eilema marcida: spesso è stata confusa con la congenere E. pygmaeola, da cui si differenzia nettamente per la morfologia degli apparati genitali (Grassi & Zilli 2005).
  • Erebidae: Witt et al. (2011); Pohl et al. (2018).
  • Eublemma himmighoffeni: esiste una citazione per la Val Nervia (IM), non più confermata (Pfister 1962; Parenzan & Porcelli 2006).
  • Eublemma porphyrina: citata con dubbio per il Sud Italia e la Sicilia (Parenzan & Porcelli 2006); secondo Raineri & Zilli (1995) è molto probabile che le citazioni italiane vadano ricondotte a E. ostrinia.
  • Euchalcia italica: le citazioni di E. siderifera (distribuita in Grecia, Russia e Turchia), per l’Italia vanno riferite a questa specie (Parenzan & Porcelli 2006).
  • Euteliidae: Witt et al. (2011); Pohlet et al. (2018).
  • Euxoa nigrofusca: sul GBIF non sono elencati dati riferibili al territorio italiano (https://www.gbif.org/species/1773500).
  • Heterophysa dumetorum: rinvenuta in Italia agli inizi del ‘900; non più ritrovata e dichiarata assente da de Jong et al. (2014); confermata da Flamigni (2001).
  • Hoplodrina alsinides: Huemer et al. (2020).
  • Hypena trigonalis: descritta su esemplari raccolti nei dintorni di Napoli (Parenzan & Porcelli 2006); la trigonalis di Guenée, 1854 (inclusa nel genere Dichromia), si trova in Cina orientale, Corea del Sud, Giappone e Taiwan (https://www.gbif.org/species/1798684); lo status nomenclatoriale di questa specie attende chiarimenti.
  • Lithophasia quadrivirgula: il 25 ottobre 2019 il naturalista birdwatcher Menotti Passarella, nell’Isola di Lampedusa (AG), ha documentato la presenza di un singolo esemplare (https://twitter.com/Italianbirder/status/1229903106575609856); si tratta senz’altro di un ritrovamento davvero interessante in quanto le Lithophasia, genere che include 3 sole specie, sono falene a distribuzione nordafricana e mediorientale.
  • Lymantria: Schintlmeister (2004).
  • Lymantriinae: Wang et al. (2015).
  • Macroheterocera: ramo sistematico ampiamente supportato a seguito di Mitter et al. (2017) e Triant et al. (2018).
  • Noctuidae: Witt et al. (2011); Pohlet et al. (2018).
  • Nola chlamitulalis: la revisione del genere Nola effettuata da Hacker et al. (2012) mostra che questa specie, distinta su base genetica rispetto a N. infantula, sarebbe limitata all’Europa orientale. Non è chiaro se in Italia le due specie coesistano con sovrapposizione parziale degli areali, quindi la situazione necessita di ulteriori studi.
  • Nolidae: Witt et al. (2011); Pohlet et al. (2018).
  • Notodontidae: Schintlmeister (2008); Kobayashi & Nonaka (2016).
  • Photedes extrema: esiste un dato dubbio relativo al Tirolo meridionale (Parenzan & Porcelli 2006); de Jong et al. (2014) ne escludono definitivamente la presenza in Italia.
  • Phytometra sanctiflorentis: esclusa dalla fauna italiana a seguito di Flamigni (2001).
  • Ptilophora: Infusino et al. (2018).
  • Schinia cognata: la sua presenza in Nord Italia è considerata dubbia da Parenzan & Porcelli (2006).
  • Spiris: attualmente in fase di studio (E. Gallo com. pers. 2022).
  • Syntomis: Chiocchio et al. (2020).
  • Alsophilini: declassata da rango di sottofamiglia a tribù sulla base di stugi genetici (Young 2006; Yamamoto & Sota 2007); non più considerata negli studi di Sihvonen et al. (2011); ancora presente come sottofamiglia a pieno titolo nel database di Fauna Europea (de Jong et al. 2014).
  • Charissa mucidaria: il taxon subsignaria Staudinger, 1892 è posto sotto sinonimia da Müller et al. (2019).
  • Dicrognophos sartata: le citazioni di Odontognophos/Dicrognophos perspersata/perspersatus (Treitschke, 1827) per l’Italia vanno riferite a questa specie (Parenzan & Porcelli 2006).
  • Eupithecia goossensiata: questo taxon è da considerarsi dubbio per la fauna italiana.
  • Geometridae: Müller et al. (2019).
  • Idaea litigiosaria: dubbia per la Sardegna (Parenzan & Porcelli 2006); confermata per la fauna italiana grazie ad un esemplare raccolto nell’imperiese (Bertaccini 2008).
  • Isturgia deerraria: citata come I. pulinda (Walker, 1860) sulla base di un unico esemplare raccolto a Lampedusa (Fiumi & Guidi 2011); la I. pulinda, originaria dello Stri Lanka, è assente in Europa ed Africa (Skou P. & Sihvonen P. 2015; Lepiforum e. V.).
  • Isturgia miniosaria: dubbia per l’Italia secondo de Jong et al. (2014).
  • Lycia isabellae: le citazioni italiane di L. lapponaria vanno riferite a questa specie (Parenzan & Porcelli 2006).
  • Nychiodes ragusaria: citata erroneamente per la Sicilia come N. andalusiaria, specie endemica della Penisola Iberica (Parenzan & Porcelli 2006).
  • Onychora agaritharia: confermata per la fauna italiana da Bertaccini (2008).
  • Timandra comae: studi mirati sul genere Timandra hanno evidenziato come la vera T. griseata risulti assente in Italia, essendo quest’ultima confinata in alcune regioni dell’Europa Nord-Orientale (Õunap et al. 2005).
  • Triphosa dyriata: citata per l’Italia da Mosconi (2008) a seguito di campionamenti effettuati sul campo e revisioni di diverse collezioni; tale specie è limitata al Marocco e all’Algeria, quindi assente in Italia (Hausmann & Viidalepp 2012).
  • Actias isabellae: la citazione generica per la Valle d’Aosta (Leraut 2006) attende conferma; de Jong et al. (2014) la danno come dubbia per l’Italia continentale; un singolo esemplare trovato con certezza in Piemonte è in fase di studio.
  • Bombycidae: questa famiglia è rappresentata da specie originarie del Paleartico Orientale e dell’Indomalesia. L’unico taxon presente in Italia, così come nel resto d’Europa, non sopravvive in condizioni naturali (vedi nota successiva).
  • Bombyx mori: trattasi di una specie totalmente domestica, non acclimatata ed incapace di sopravvivere in natura senza un diretto sostegno umano. La citazione all’interno del Catalogo ha una ragione prettamente culturale ed economica, data l’importanza che ha avuto tale specie nella manifattura e nella produttività del nostro paese. Da un punto di vista scientifico la citazione risulta forzata (perché allo stesso modo andrebbero citate, per esempio, le Morpho e le Caligo), ma è in continuità con Raineri et al. (1995).
  • Brahmaeidae: Schintlmeister (1996e); de Jong et al. (2014); la famiglia dei Lemoniidae (Schintlmeister 1996d) è stata inglobata qui a seguito degli studi effettuati da Kitching et al. (2018).
  • Endromidae: Schintlmeister (1996b); Zwick et al. (2011).
  • Lasiocampidae: Schintlmeister (1996a).
  • Lasiocampa trifolii: Fiumi et al. (2009).
  • Saturniidae: Schintlmeister (1996c); tribù come in de Jong et al. (2014).
  • Saturnia spini: sono citati due soli esemplari catturati da Hartig nel 1927, da allora non è stata più trovata (Bertaccini et al. 1995); tale specie è data come dubbia per l’Italia de Jong et al. (2014).
  • Sphingidae: Pittaway (2019) e Kitching (2019).
  • Theretra alecto: è citata unicamente di Sicilia sulla base di un singolo esemplare raccolto a Catania; questo dato secondo Parenzan & Porcelli (2006) risulterebbe poco attendibile o dovuto ad una presenza accidentale della specie; de Jong et al. (2014) la segnalano come dubbia per l’isola; T. alecto ha abitudini migratorie e, stando a quanto riportato da Katbeh-Bader (2014), individui erranti sono stati trovati sia in Sicilia che in Romania.