Papilionea

PAPILIONEA

I Lepidotteri

Queste straordinarie creature

Dettaglio alare del maschio dell’Ornithoptera priamus poseidon (foto: Angelo Bisi).

Il mondo dei Lepidotteri è così vasto e diversificato che non si può che rimanere ammirati e stupefatti di come la Natura, nell’arco di milioni di anni, sia riuscita a plasmare una tale ricchezza di specie, con un numero di forme e di colori che sfidano i limiti della mente più creativa ed immaginifica.

I Lepidotteri sono un ordine di insetti che include le farfalle e le falene propriamente dette. Questi includono circa 180.000 specie descritte in tutto il mondo, e il nome del loro ordine deriva dall’unione di due parole greche: lepis, che significa squama, e pteron, che significa ala. Le farfalle sono attive di giorno, mentre le falene sono spesso attive di notte, ma ci sono eccezioni a questa regola. Sia le farfalle che le falene attraversano quattro stadi di sviluppo: uovo, bruco, crisalide e adulto. Questi insetti sono di notevole interesse per gli entomologi e gli appassionati di natura per la loro bellezza, diversità e importanza ecologica. Queste creature condividono caratteristiche comuni con altri “cugini”, più o meno distanti a livello filogenetico ed evolutivo. Tutti assieme fanno parte di uno dei gruppi di animali più noti (a vario titolo) nella nostra società: gli insetti.

Non lasciatevi ingannare dai colori sgargianti di questo lepidottero. Sembra una farfalla, ma non lo è! Si tratta della Chrysiridia rhipheus, una falena diurna endemica del Madagascar (Foto: Anaxibia – Wikipedia).

Insetti, meraviglia dell'evoluzione

Siamo tutti interconnessi: gli uni agli altri, come forme di vita, biologicamente. Alla Terra, chimicamente. All’Universo, atomicamente. Noi, immersi in così tanta meraviglia naturale, non possiamo non dedicare attenzione al mondo degli insetti che, da soli, rappresentano almeno il 70% della massa vivente presente sul nostro pianeta. Essi hanno avuto origine nel periodo del Carbonifero, ossia oltre 350 milioni di anni fa. Gli insetti colonizzano ogni habitat, dalle città più tetre ai monti più impervi, dalle paludi ai deserti, ed hanno un’importanza ecologica assai rilevante. La scienza che li studia è detta entomologia ed è praticata a vari livelli in ambito privato ed accademico. Grazie ad essa abbiamo una visione d’insieme soddisfacente di un gruppo estremamente eterogeneo, mutevole nello spazio e nel tempo. Il costrutto scientifico non deve mai illuderci di aver compreso tutto senza alcun margine di dubbio. A tal proposito basti pensare alla definizioni di specie, sottospecie, forma, varietà, eccetera. Tali concetti ci aiutano ad incasellare in modo logico ciò che ci circonda, e questo ha senso ed importanza dal nostro punto di vista di esseri umani in cerca di comprensione di un gruppo di creature così complesso. Nella nostra cultura vi sono innumerevoli riferimenti a tali animali, specialmente riguardo a quelli più comuni e riconoscibili dai più. I Lepidotteri sono insetti a pieno titolo, così come lo sono i tanto detestati Blattodei (che comprendono gli scarafaggi) ed i Ditteri (di cui fanno parte le mosche e le zanzare). Gruppi come i Miriapodi (centopiedi e millepiedi) e gli Aracnidi (in cui troviamo ragni e scorpioni) non sono insetti perché hanno più di sei zampe. Pare strano doverlo ribadire, ma in ambito popolare la cosa non è così scontata.

La splendida colorazione di Ischiopsopha hyla, coleottero appartenente alla famiglia degli Scarabaeidae, fotografato al Museo Giacomo Doria in occasione della mostra “Da sei a cento zampe, l’evoluzione in cammino” – foto: Alessandro Bisi (25.X.2009).

La classificazione degli insetti è una pratica di non semplice attuazione, ma è molto importante per identificare le varie specie. Il naturalista svedese Carl von Linné (latinizzato come Linnaeus), padre del sistema di classificazione dei viventi ancor oggi in uso, scrisse: “Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose”.  Seguendo tale principio gli insetti, così come tutti gli altri viventi, sono classificati utilizzando un metodo gerarchico in gruppi ben definiti, ciascuno con un proprio nome identificativo. A tal proposito vediamo qui di seguito la classificazione dei Lepidotteri.

Dominio: Eukaryota (tutti i viventi)

Regno: Animalia (gli animali in senso stretto)

Phylum: Arthropoda (solo gli animali con zampe articolate)

Subphylum: Hexapoda (solo gli artropodi a sei zampe)

Classe: Insecta (tutti gli insetti)

Sottoclasse: Pterygota (solo gli insetti alati, compresi quelli divenuti secondariamente atteri)

Clade: Endopterygota (solo gli insetti alati con stadi di sviluppo ben differenziati)

Ordine: Lepidoptera (tutte le farfalle e le falene)

Superfamiglia: Papilionoidea (solo le farfalle propriamente dette)

Famiglia: Pieridae

Sottofamiglia: Pierinae

Tribù: Pierini

Sottotribù: Pierina

Genere: Pieris

Sottogenere: Pieris

Specie: brassicae

Sottospecie: una specie può essere a sua volta divisa in sottospecie.

Da questa gerarchia tassonomica è possibile comprendere la collocazione della cavolaia, ossia Pieris brassicae, all’interno del dominio degli Eucarioti. Questo sistema di nomenclatura binomiale consente di ottenere un’identità precisa della farfalla, che risulta così universalmente riconosciuta a livello internazionale. In un certo senso ciò può essere associato al concetto dei nomi e dei cognomi in uso nella nostra società, anche se in questo caso le omonimie sono alquanto comuni. In ambito scientifico il concetto di omonimia è considerato valido, ma non l’omonimia stessa; ciò risulta fondamentale per evitare confusioni e fraintendimenti di sorta. I nomi dal genere in giù, di regola, devono essere scritti in corsivo. In questo modo è possibile individuarli facilmente nel testo normale, quale può essere quello di una pubblicazione. Questa regola è seguita nella nomenclatura binomiale introdotta da C. von Linné nel 1735, nella prima edizione del suo “Systema Naturae”.

Famiglie

La straordinaria biodiversità rappresentata dalle farfalle e dalle falene è qui apprezzabile grazie ad un casellario dal quale sarà possibile accedere alla pagina di ciascuna famiglia. Qui troverete un valido strumento per confrontare le numerose specie di Lepidotteri presenti in Italia grazie ad una selezione fotografica di individui fotografati in natura ed esemplari provenienti da collezioni private o museali. Le famiglie dei Lepidotteri osservabili sul territorio italiano sono elencate in ordine sistematico in accordo con il Catalogo dei Lepidotteri d’Italia. Tali famiglie, per praticità, possono essere filtrate usando come riferimento i due gruppi distinti di Eteroceri e Ropaloceri, rispettivamente farfalle e falene. Essendo quello delle falene un gruppo estremamente numeroso ed eterogeneo, questo viene suddiviso a sua volta in Macroeteroceri e Microlepidotteri.