Stampa raffigurante le fasi della metamorfosi del Charaxes jasius.
La Graellsia isabellae3, una delle falene più belle d’Europa.
Ma come si distingue una farfalla da una falena? La risposta più semplice è che la prima vola di giorno ed è colorata, mentre la seconda vola di notte e ha tonalità scure e spente. Ma questo non è del tutto vero. Esistono infatti molte farfalle notturne che volano di giorno e atre ancora che sono coloratissime, talvolta più di quelle diurne. Allora come è possibile distinguerle? Il metodo più sicuro è quello di osservarne le antenne; se queste sono clavate, cioè terminano con un ispessimento all’estremità, si tratta di una farfalla; se si presentano in altri modi, cioè filiformi, pettiniformi o pennate, allora stiamo osservando una falena. Un altro modo per distinguere le une dalle altre consiste nel guardare come chiudono le ali quando si posano su un fiore, per terra o su una foglia; se le ali vengono chiuse sopra il dorso reciprocamente accostate, siamo di fronte ad una farfalla, se le ali sono ripiegate a tetto sul corpo, stiamo ammirando una falena. Esistono poi altre minime differenze come la forma della base delle ali posteriori o il sistema di ancoraggio tra l’ala superiore e quella inferiore.
La classificazione degli organismi è un sistema gerarchico, cioè formato da gruppi dentro altri gruppi, in cui ognuno occupa una posizione prefissata. In questo sistema ogni livello si chiama categoria e ogni gruppo si chiama unità tassonomica. Per esemplificare potremmo fare un parallelo con la geografia politica: i nomi nazione, regione e città rappresentano le categorie, mentre i nomi: Italia, Lombardia e Milano sono le unità tassonomiche in quelle categorie. Nello stesso modo genere e specie sono categorie, mentre Danaus e plexippus sono unità tassonomiche. Nella classificazione biologica le specie affini sono raggruppate in generi, i generi affini in famiglie, le famiglie affini in ordini, gli ordini affini in classi, le classi affini in tipi o phyla e, infine, i phyla affini in regni. Esistono poi altre categorie meno importanti, ma considerate utili dallo scienziato, tra cui ricordiamo la sottofamiglia, che raggruppa più tribù composte a loro volta da generi simili.
Bacheca del collezionista
L’Apatura iris è una delle più belle farfalle italiane, caratterizzata dai magnifici riflessi metallici blu-violetti presenti sulle ali dei maschi. È rara e difficile da osservare, perché vola attorno alle cime degli alberi; l’unico momento in cui è possibile ammirarla è quando si posa lungo i sentieri per abbeverarsi nelle pozze o nutrirsi dello sterco dei bovini. Il suo ambiente preferito è quello dei boschi umidi attraversati da fiumi o torrenti, in Italia si rinviene solamente nell’arco alpino dai 500 metri fino ai 1800 metri. Ha una sola generazione all’anno e il suo periodo di volo è tra la fine di giugno e i primi di agosto.
I suoi bruchi vivono sui salici e sui pioppi tremuli. la femmina ha le ali con lo stesso disegno del maschio, ma senza colorazione metallica. È una farfalla piuttosto grande con un’apertura alare di 5,5-7,5 cm.
I contenuti presenti in questa pagina, pubblicati su gentile concessione della Alberto Peruzzo Editore SRL, sono tratti dalle seguenti opere:
Note:
- Il numero di specie di Lepidotteri noti alla scienza si aggira intorno alle 180.000 unità.
- Nei testi scientifici, oltre all’autore, si riporta anche l’anno della pubblicazione in cui la specie è stata descritta.
- Sinonimo di Actias isabellae.
- L’ortografia corretta del taxon è valesina.