In molte culture antiche come quella dei Maya e degli antichi Egizi, l’uomo ha incorporato, come caratteri del proprio alfabeto, molti insetti; l’esempio più famoso, ma non l’unico, è rappresentato dalla sagoma dello scarabeo nei geroglifici, che poteva avere diversi significati a seconda della posizione, della forma e dell’abbinamento ad altri simboli.
Ma, viceversa, come se fosse un gioco, i nostri occhi possono ritrovare i numeri e le lettere dell’alfabeto disegnati dalle squame sulle ali delle farfalle; è infatti possibile riconoscere questi caratteri impressi nitidamente, oppure mescolati tra i disegni e le trame, come si può constatare delle immagini pubblicate qui sotto.
Qui è possibile vedere la struttura delle squame di alcune specie come la Chrysiridia rhipheus (il numero 9) oppure dei peli presenti sulle ali del saturnide Samia cynthia (il numero 7).
Sulle ali delle farfalle, molte lettere, sono elementi ricavati inquadrando una determinata porzione dell’ala. Un chiaro esempio è il Papilio ulysses (lettera W).
Il Butterfly Alphabet
Il Butterfly Alphabet, letteralmente Alfabeto delle Farfalle, è un’opera d’arte fotografica creata dal fotografo naturalista norvegese Kjell Bloch Sandved. Pubblicata per la prima volta nel 1975 sulla rivista Smithsonian Magazine, fu il risultato di numerosi anni di ricerche.
Il Butterfly Alphabet ideato dal fotografo Kjell B. Sandved nel 1975 – foto: Kjell B. Sandved.
Il testo del presente articolo, tratto da da Panzetti et al. (2003-2004: f. 17) e Peruzzo et al. (2007: f. 18), è qui pubblicato su gentile concessione della Alberto Peruzzo Editore SRL.